Moda, tessuto del cambiamento

Un archivio di 60 fotografie di moda alla gelatina di sali d’argento, in mostra fino al 30 maggio 2020


Dall'epoca d'oro dei Couturier e delle grandi sartorie a quella delle grandi rivoluzioni sociali.

La prima foto in mostra è del 1952, l'ultima del 1973: nei soli 21 anni documentati da questa esposizione cambia tutto.

Cambiano i vestiti, ma cambia anche (e soprattutto) il modo di interpretarli.

Le indossatrici mostrano nelle loro pose le novità di una società che dopo la Seconda Guerra Mondiale varia a ritmo velocissimo: il New Look di Dior, i primi concorsi di bellezza, l’allunaggio, l’industria del cinema, il '68 in tutto il mondo, Woodstock, il conflitto del Vietnam, la Beat generation, lo Studio54: a ben guardare c’è tutto in queste foto. La moda segue la storia della società, a volte la precede, altre la accompagna, in un intreccio indissolubile.

Non ci vestiamo mai per puro bisogno: ogni abito indossato comporta scelte che riflettono, più o meno consapevolmente, i nostri valori ed i nostri miti. Quanta libertà c'è in una minigonna, in un tessuto fluido che accarezza il corpo senza comprimerlo, in un pantalone morbido?




Le pose cambiano, seguendo i modelli di bellezza in divenire: se negli anni '50 la donna ideale esibisce la propria austerità raccogliendosi i capelli e irrigidendo la postura, per mostrarsi adulta, nel giro di pochi anni prende il sopravvento il valore della gioventù in quanto tale: le modelle ringiovaniscono, diventano prima sbarazzine, poi femme fatales armate di trucco, sguardi provocatori e capelli sciolti.

Sono 60 ritratti di una figura femminile in cambiamento, alla ricerca di un’identità più contemporanea, ma sono anche istantanee di abiti che passano dalla staticità elegante e convenzionale dei cataloghi di abiti per signora alla raffinatezza un po’ sfrontata delle foto di moda. Mannequins che nel corso degli anni si trasformano in top model. Fotografi che diventano registi ed interpreti di un nuovo mondo, quello delle migliori sartorie che si inventano il prêt-à-porter e si rinnovano come aziende del lusso di fama mondiale ancora oggi attuali.

Immagini che documentano come l’ingenua pin up e la signora borghese degli anni ’50 siano state in grado di tramutarsi in donne consapevoli di se e della propria sensualità come l'interprete trasgressiva della collezione Krizia del 1970 immortalata con la sigaretta tra le dita.

La moda che diventa “per tutti” interpreta i mutamenti di una società che mai come nella seconda metà del 900 ha visto diventare reale la modernità e la rapidità del cambiamento che questa si porta dietro.